giovedì 26 gennaio 2012

LE CONSEGUENZE DELLA SOPPRESSIONE DELL'AGENZIA DI VIGILANZA PER LE RISORSE IDRICHE


Nell’ambito degli interventi di riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità indipendenti previsti dal decreto 201/2011, il c.d. “Decreto Monti”, è stata prevista la soppressione dell’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, istituita con il D.L. 70/2011. 
Il decreto suddetto prevede il trasferimento all’Aeeg delle “funzioni attinenti alla regolazione e alla vigilanza della tariffa relativa ai servizi idrici” da individuare “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. Elementi di criticità sorgono nel momento in cui si devono riassegnare le altre funzioni dell’Agenzia. Questa era prevista per assicurare una adeguata disciplina sia dal punto di vista strettamente economico (regolazione delle tariffe), sia dal punto di vista organizzativo del servizio (infatti l’Agenzia doveva essere garante dell’efficienza del servizio idrico in collaborazione con gli enti locali, le regioni o qualsiasi ente pubblico o privato interessato al servizio), sia dal punto di vista puramente ambientale. Attualmente, con la sola previsione del trasferimento delle funzioni di regolazione e vigilanza della tariffa all’Aeeg, a meno che non venga prevista una proroga del CONVIRI (soppressa dallo stesso decreto 201) o una vigilanza dall’alto del Ministero dell’Ambiente (di difficile attuazione), si creerebbe un vuoto non solo normativo ma anche di tutela giuridica della risorsa idrica e degli utenti del servizio e delle pubbliche amministrazioni interessate. 
Resta anche il problema delle Linee Guida previste dall'art. 10 del D.L. 70/2011 e tanto attese dagli enti locali per la predisposizione delle tariffe.
Maria Giovanna Laurenzana

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