giovedì 3 maggio 2012

Il Piano nazionale per ridurre le emissioni di gas serra e incentivare l’innovazione tecnologica


Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ha presentato al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il Piano per la riduzione delle emissioni al 2020 per l’Italia, incardinato negli obblighi europei e nella strategia Ue al 2050.

Le proposte rientrano nell' ambito del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra per il rispetto, da parte dell' Italia, del pacchetto Ue clima energia (20-20-20).

Al fine di porre il Paese su un percorso emissivo idoneo a rispettare gli obiettivi annuali vincolanti di cui alla decisione n. 406/2009/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 e le “tappe” di cui alla Comunicazione della Commissione COM(2011)112 che prevedono riduzioni del 25% al 2020, del 40% al 2030, del 60% al 2040 e dell’80% al 2050 rispetto ai livelli del 1990,  i Ministeri sulla base delle loro competenze in via prioritaria dovranno: a) confermare fino al 2020 le detrazioni di imposta di cui all’articolo 4 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214 (Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamita' naturali); b) emanare - entro giugno 2012 - il decreto sulla riforma dei titoli di efficienza energetica al fine di estendere il sistema al periodo 2013-2020 e ampliare il campo di applicazione al fine di rafforzare l’incentivazione del risparmio energetico  o nei processi produttivi dei settori industriali o nei settori di "confine" come ad esempio i progetti di efficienza energetica nell'ambito dei trasporti ferroviari, aerei e marittimi; o attraverso la diffusione della trigenerazione e della generazione distribuita da fonti rinnovabili associata all’utilizzo di smart grid; c) istituire presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il Catalogo delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti per la decarbonizzazione dell’economia italiana (le imprese e soggetti privati che acquisteranno le tecnologie, i sistemi e i prodotti contenuti nel Catalogo avranno o accesso agevolato ai benefici previsti dal Fondo rotativo per il finanziamento delle misure finalizzate all’attuazione del Protocollo di Kyoto o diritto ad una riduzione del 55% dell’IVA sull’acquisto delle tecnologie dei sistemi e dei prodotti stessi; d) introduzione della tassa sulle emissioni di carbonio, “carbon tax, con esclusione per i settori industriali già obbligati  all’acquisto dei permessi di emissione di CO2 dalla direttiva europea “Emission Trading”; e)  destinare il 50% delle entrate derivanti dai proventi della vendita all’asta delle quote di CO2 di cui all’articolo 1, comma 11 della direttiva 2009/29/CE con la seguente finalità : o contributo annuale ai programmi di cooperazione con i paesi in via di sviluppo ai fini della riduzione delle emissioni e a supporto delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici  ( 10% delle risorse disponibili) o contributo annuale al “Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici” per la continuazione dei programmi nazionali ed europei per l’adattamento ai cambiamenti climatici (3% delle risorse disponibili) o cofinanziamento annuale dei programmi per l’aumento dell’assorbimento di carbonio attraverso attivita’  forestali e agricole ( 10% delle risorse disponibili) o cofinanziamento annuale dei programmi di ricerca e sviluppo in materia di tecnologie a basse emissioni di carbonio nell’industria e nei trasporti ( 25% delle risorse disponibili) o rifinanziamento annuale del “fondo rotativo del protocollo di kyoto” (50% delle risorse disponibili) o copertura delle spese amministrative connesse alla  gestione del sistema comunitario ( 2% delle risorse disponibili annualmente) f) destinare i proventi della carbon tax per sostenere gli investimenti pubblici e privati  nella riduzione dell’intensità di carbonio dell’economia, anche attraverso il potenziamento del “ Fondo Rotativo del Protocollo di Kyoto” ; g) rafforzare il coinvolgimento degli enti locali nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale attraverso la prosecuzione della positiva esperienza del “Patto dei Sindaci”.
Maria Giovanna Laurenzana


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lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”.